Al bando i decaloghi e le buone maniere preconfezionate, al self-control preferiamo le emozioni brucianti vissute con eleganza. Si può davvero?
Gentiluomo ed emozioni, cosa dice il galateo a riguardo? Esiste un’infinità di suggerimenti, decaloghi di ogni sorta, manuali, regole e consigli per apparire ben educati e accaparrarsi il titolo di gentleman. Proviamo allora a fare una sorta di riassunto delle “best practice” di come si deve comportare un galantuomo per dare sempre il meglio in qualunque situazione. O, quantomeno, più realisticamente, per provarci!
Uomini tutti d’un pezzo
Il gentiluomo è colui che non si fa mai attendere. Di fronte al ritardo non si fa prendere dall’ansia perché semplicemente la possibilità di far tardi non è ammessa. Nel nome della puntualità ha imparato a organizzare ogni dettaglio delle sue giornate e a sviluppare l’aplomb necessario per affrontare anche eventuali cambi di programma last-minute. Come un buon medico, ha sempre nella sua agenda settimanale qualche ora “libera” da tenere come margine per uscire sempre indenne dagli eventi imprevisti e, addirittura, arrivare all’appuntamento in anticipo di qualche minuto. Ma sarà davvero possibile? Forse sì, se siamo tutti James Bond (e, soprattutto, se possiamo contare sull’aiuto di un’efficientissima Miss MoneyPenny!).
Il gentiluomo è anche un maestro di self-control: nessuna situazione lo porta mai a perdere il governo di sé. Alzare la voce, avere scatti di rabbia oppure gesti di irritazione non sono comportamenti consentiti… della serie “io rabbia/nervosismo/disappunto aspetto fuori”.
Un gentiluomo non ha paura di esprimere la propria opinione, anche se è differente rispetto a quella di chi lo circonda ma lo fa sempre in modo educato, corretto, senza esprimere giudizi, né risultare offensivo.
Nessun dettaglio fuori posto
Il vero gentleman è colui che ti guarda sempre negli occhi quando ti incontra. Un gesto che parla di sicurezza di sé, ma anche di rispetto ed educazione. Ma non è sufficiente: lo sguardo deve sì essere diretto, schietto, trasparente e profondo ma nella giusta misura, evitando di risultare troppo giudicante, curioso o, addirittura, inquisitore.
Un trucco e una curiosità evergreen
Secondo numerosi manuali ed esperti, uno dei segreti per riconoscere un gentleman è osservare il suo modo di porsi verso il personale di servizio. Chi tratta con freddezza, poca cortesia o eccessiva autorità un cameriere, dal semplice bar sotto casa all’hotel 5 stelle, viene automaticamente espulso dalla categoria dei gentiluomini. Cartellino rosso!
La curiosità, invece, arriva dalle pagine della rivista inglese Country Life, secondo la quale il gentleman deve essere capace di far crescere una rosa. E, a corollario, deve anche saper accudire un cane.
Il nostro gentle mood
Noi sentiamo di appartenere ad un mood più morbido, come le texture di molti nostri prodotti di bellezza per barba e capelli! Morbido significa che non è la perfezione a fare di un uomo un gentleman ma la sua autenticità. Crediamo nell’educazione fine, nell’indole cavalleresca, nei modi signorili, nella lealtà, onestà e rettitudine di costumi. Amiamo gli uomini che sanno rispettare gli altri con naturalezza e che sanno ancora giocare con i bambini, parlare con loro, farli divertire anche nei contesti mondani, come un aperitivo nel locale più trendy della città.
Amiamo chi si costruisce day by day una cultura, leggendo, studiando, andando al cinema, a teatro, alle mostre ma anche semplicemente guardando con attenzione il mondo che lo circonda e ascoltando con interesse le persone che incontra sul suo cammino. Tutto questo patrimonio di conoscenze non viene esibito con arroganza ma condiviso, con leggerezza e spontaneità, perché la bellezza fa bene a tutti. Possedere cultura significa anche possedere sensibilità, intelletto, spirito, virtù da nutrire accuratamente.
Il gentleman per noi è colui che sa di non essere perfetto, riconosce quando ha sbagliato e non si prende troppo sul serio per questo, anzi fa dell’autoironia un elegante vestito su misura. E infine, il gentleman è colui che sa di non sapere e non fa fatica ad ammetterlo, perché ci sono umiltà che ingrandiscono un uomo, come cita un grande scrittore italiano.